Harry Potter e il Principe Mezzosangue – J. K. Rowling
Resi più audaci dal ritorno di Lord Voldemort, i
Mangiamorte stanno seminando distruzione sia nel mondo dei Babbani che in
quello dei Maghi e Hogwarts non è più quel rifugio sicuro che era un tempo.
Harry sospetta che nel castello si nascondano nuovi pericoli, ma Silente è
sempre più occupato a prepararsi alla battaglia finale che sa imminente. Ha
bisogno quindi che Harry lo aiuti a scoprire come penetrare nelle difese di
Voldemort — informazione fondamentale che solo l’ex professore di Pozioni a
Hogwarts, Horace Lumacorno, conosce. Quindi Silente fa in modo di convincere il
vecchio collega a riprendere la sua cattedra, promettendogli più soldi, un
ufficio più grande… e la possibilità di insegnare al famoso Harry Potter. Nel
frattempo gli studenti subiscono l’attacco di un avversario molto diverso, la
tempesta ormonale adolescenziale. L’amicizia che lega da lungo tempo Harry e
Ginny Weasley sta diventando qualcosa di più profondo, ma fra loro si
frappongono degli ostacoli, come il ragazzo di Ginny, Dean Thomas, per non
parlare del fratello Ron. Ma Ron stesso deve preoccuparsi di coinvolgimenti
sentimentali, con Lavanda Brown che lo colma di attenzioni, e Hermione che
freme di gelosia, ma non vuole mostrare i suoi sentimenti. E poi una scatola di
cioccolatini con una pozione d’amore finisce nelle mani sbagliate e tutto
cambia. Nasce una storia d’amore, ma uno studente rimane in disparte, alle
prese con questioni molto più importanti, determinato a lasciare un segno,
anche se oscuro. L’amore è nell’aria, ma la tragedia incombe e forse Hogwarts
non sarà più la stessa.
Note e commenti:
Come ormai dovrebbe essere ben chiaro, adoro la
Rowling e il fantastico mondo di Harry Potter che è stata capace di far
scaturire dalla sua penna, ma, secondo la mia umile opinione di lettrice, trovo
che l’inizio dei libro sia stato un po’ lento, noioso, probabilmente per il
fatto che ci sono numerosi flashback del Pensatoio di Silente sul passato di
Voldemort, ma anche perché Hermione e Ron battibeccheranno continuamente. Per
mia grande sfortuna iniziano entrambi a capire che sotto sotto provano qualcosa
in più l’uno verso l’altra, e stessa cosa per Ginny ed Harry. Già, perché io
fin dal primo libro mi ero immaginata la famigliola felice composta da Harry,
Hermione e due dolci pargoletti. Come volevasi dimostrare, sono stata
pienamente smentita, comunque sia resta ancora un intero libro, il settimo, per
cambiare le carte in tavola. Se da un lato l’inizio mi ha un tantino deluso,
come dicevo, durante il finale non ho fatto altro che singhiozzare e piangere
nei (terribili) fazzoletti di Peppa Pig che ha comprato mia sorella in un
attacco di isteria. Ovviamente non vi do alcuna anticipazione, ma vi posso
assicurare che ci resterete molto, molto male!!
Personaggio preferito: Albus Silente (sono presenti
anticipazioni)
Se non avete ancora terminato di leggere il libro vi
consiglio di non continuare la lettura di questo mio piccolo angolino, ma di
venire a commentarlo in seguito e dirmi anche voi il vostro parere.
Che dire… sono totalmente distrutta dal dolore! Sin
dal primo libro alla sua prima apparizione, Silente si era dimostrato come un
grand’uomo, molto paziente, intelligente, forte e, perché no, anche un po’
pazzo. Forse l’unico errore che ha fatto, come ammette lui stesso, è stato
quello di non raccontare prima tutta la verità ad Harry, ma in fondo è un
povero mortale anche lui, sebbene usi una bacchetta magica e possa compiere
incantesimi fuori dal comune. Si vede che ci mette tutto sé stesso nel suo
lavoro di preside, come dimostra in modo più che esplicito in questo volume,
quando be’… muore per recuperare l’horcux. O meglio, non alteriamo i fatti, viene
ucciso da Severus Piton! Credetemi, in quel momento non so chi avrei voluto
uccidere prima, se Piton oppure quell’inetto di un verme di Malfoy! Eppure
Silente non si è smentito neppure questa volta, è rimasto calmo e ironico fino
alla fine. Insomma, il più grande mago e preside di tutti i tempi! E sapete una
cosa? L’avrei visto molto bene nei panni del nonno: credo che i suoi nipotini
si sarebbero divertiti un mondo a tirargli la barba e vedere le sue magie più
buffe.
Onore a lui!
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