Ihneritance – Christopher Paolini
Sembrano appartenere a un'altra vita
i giorni in cui Eragon era solo un ragazzo nella fattoria dello zio, e Saphira
una pietra azzurra in una radura della foresta. Da allora, Cavaliere e
dragonessa hanno festeggiato insperate vittorie nel Farthen Dûr, assistito ad
antiche cerimonie a Ellesméra, pianto terribili perdite a Feinster. Una sola
cosa è rimasta identica: il legame indissolubile che li unisce, e la speranza
di deporre Galbatorix. Non sono gli unici a essere cambiati: Roran ha
perso il villaggio in cui è cresciuto, ma in battaglia si è guadagnato rispetto
e un soprannome, Fortemartello; Nasuada ha assunto il ruolo di un padre morto
troppo presto; il destino ha donato a Murtagh un drago, ma gli ha strappato la
libertà. E ora, per la prima volta nella storia, umani, elfi, nani e Urgali
marciano uniti verso Urû'baen, la fortezza del traditore Galbatorix.
Nell'ultima, terribile battaglia che li attende rischiano di perdere ciò che
hanno di più caro, ma poco importa: in gioco c'è una nuova Alagaèsia, e
l'occasione di lasciare in eredità al suo popolo un futuro in cui la
tirannia del re nero sembrerà soltanto un orribile sogno. Tutto è
iniziato con "Eragon", tutto finisce con "Inheritance".
Note e commenti:
Inheritance, eredità. Già dal titolo si preannuncia un po’
quello che sarà il contenuto dell’epilogo. Arrivata all’ultima pagina non ho
potuto fare a meno di versare qualche lacrima di tristezza! Ormai Alagaësia era
diventata quasi una seconda casa, un rifugio dove far riposare la mente dalle
fatiche della realtà. Questo è probabilmente il libro più intenso dei quattro,
basato quasi interamente su una guerra il cui esito resta incerto fino alla
fine. Anche questa volta le descrizioni di Paolini sono così accurate che mi
pareva quasi di trovarmi sul campo di battaglia con una spada in mano (potendo
scegliere, sarei stata un’elfa con una spada dall’elsa di una mano e mezza
oppure un’arco). Ma non c’è solo questo. Eragon e Saphira riescono finalmente a
conoscere sé stessi, compiendo il viaggio più difficile della loro vita.
Sofferenza, dolore, speranza, ricongiungimenti e addii… in Inheritance non
manca assolutamente nulla, nemmeno un ultimo colpo di scena che mi ha scaldato
il cuore facendomi sorridere, sebbene il finale mi abbia lasciato un velo di
tristezza e malinconia.
Personaggio preferito: Eragon Ammazzaspettri (sono
presenti anticipazioni)
Non potevo concludere senza scrivere qualcosa sull’eroe dell’intera
storia, anche se mi sarebbe piaciuto dire due parole anche su Angela ed Elva.
Comunque sia, il personaggio di Eragon compie una trasformazione enorme dalle
prime pagine del suo esordio: non è più il ragazzo inesperto, inconsapevole e
avventato. Non è più nemmeno umano. Le cicatrici sul suo corpo sono ormai
scomparse, ma quelle del cuore probabilmente non guariranno mai. Poveraccio,
innamorarsi proprio di Arya! Io ci speravo nella loro unione, ma a quanto pare
Paolini non aveva il mio stesso parere.
Non immaginate che tristezza ho provato quando Eragon e
Saphira sono salpati presso la Rocca di Kuthian, abbandonando tutti i loro
affetti! E’ un personaggio speciale perché possiede poteri immensi che
potrebbero renderlo il dominatore del mondo, ma i suoi sentimenti umani fanno
sì che non diventi come Galbatorix. Non è come gli altri eroi, invincibili
nelle loro armature scintillanti e senza paura. Eragon sa di avere delle
debolezze, e dimostra i suoi sentimenti senza vergogna, piangendo e
tormentandosi come qualsiasi altra persona. Non è quindi un eroe stereotipato e
stilizzato: la sua umanità l’ha fatto entrare nel cuore di tutti i lettori,
compreso il mio.
Pagine:
834
Prezzo:
7,90 €
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