venerdì 11 luglio 2014

Inheritance




Ihneritance – Christopher Paolini

Sembrano appartenere a un'altra vita i giorni in cui Eragon era solo un ragazzo nella fattoria dello zio, e Saphira una pietra azzurra in una radura della foresta. Da allora, Cavaliere e dragonessa hanno festeggiato insperate vittorie nel Farthen Dûr, assistito ad antiche cerimonie a Ellesméra, pianto terribili perdite a Feinster. Una sola cosa è rimasta identica: il legame indissolubile che li unisce, e la speranza di deporre Galbatorix. Non sono gli unici a essere cambiati: Roran ha perso il villaggio in cui è cresciuto, ma in battaglia si è guadagnato rispetto e un soprannome, Fortemartello; Nasuada ha assunto il ruolo di un padre morto troppo presto; il destino ha donato a Murtagh un drago, ma gli ha strappato la libertà. E ora, per la prima volta nella storia, umani, elfi, nani e Urgali marciano uniti verso Urû'baen, la fortezza del traditore Galbatorix. Nell'ultima, terribile battaglia che li attende rischiano di perdere ciò che hanno di più caro, ma poco importa: in gioco c'è una nuova Alagaèsia, e l'occasione di lasciare in eredità al suo popolo un futuro in cui la tirannia del re nero sembrerà soltanto un orribile sogno. Tutto è iniziato con "Eragon", tutto finisce con "Inheritance".

Note e commenti:

Inheritance, eredità. Già dal titolo si preannuncia un po’ quello che sarà il contenuto dell’epilogo. Arrivata all’ultima pagina non ho potuto fare a meno di versare qualche lacrima di tristezza! Ormai Alagaësia era diventata quasi una seconda casa, un rifugio dove far riposare la mente dalle fatiche della realtà. Questo è probabilmente il libro più intenso dei quattro, basato quasi interamente su una guerra il cui esito resta incerto fino alla fine. Anche questa volta le descrizioni di Paolini sono così accurate che mi pareva quasi di trovarmi sul campo di battaglia con una spada in mano (potendo scegliere, sarei stata un’elfa con una spada dall’elsa di una mano e mezza oppure un’arco). Ma non c’è solo questo. Eragon e Saphira riescono finalmente a conoscere sé stessi, compiendo il viaggio più difficile della loro vita. Sofferenza, dolore, speranza, ricongiungimenti e addii… in Inheritance non manca assolutamente nulla, nemmeno un ultimo colpo di scena che mi ha scaldato il cuore facendomi sorridere, sebbene il finale mi abbia lasciato un velo di tristezza e malinconia.

Personaggio preferito: Eragon Ammazzaspettri (sono presenti anticipazioni)

Non potevo concludere senza scrivere qualcosa sull’eroe dell’intera storia, anche se mi sarebbe piaciuto dire due parole anche su Angela ed Elva. Comunque sia, il personaggio di Eragon compie una trasformazione enorme dalle prime pagine del suo esordio: non è più il ragazzo inesperto, inconsapevole e avventato. Non è più nemmeno umano. Le cicatrici sul suo corpo sono ormai scomparse, ma quelle del cuore probabilmente non guariranno mai. Poveraccio, innamorarsi proprio di Arya! Io ci speravo nella loro unione, ma a quanto pare Paolini non aveva il mio stesso parere.
Non immaginate che tristezza ho provato quando Eragon e Saphira sono salpati presso la Rocca di Kuthian, abbandonando tutti i loro affetti! E’ un personaggio speciale perché possiede poteri immensi che potrebbero renderlo il dominatore del mondo, ma i suoi sentimenti umani fanno sì che non diventi come Galbatorix. Non è come gli altri eroi, invincibili nelle loro armature scintillanti e senza paura. Eragon sa di avere delle debolezze, e dimostra i suoi sentimenti senza vergogna, piangendo e tormentandosi come qualsiasi altra persona. Non è quindi un eroe stereotipato e stilizzato: la sua umanità l’ha fatto entrare nel cuore di tutti i lettori, compreso il mio.


Pagine: 834
Prezzo: 7,90 €

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