Brisingr – Christopher Paolini
Molte cose sono cambiate nella vita di Eragon da quando l'uovo di Saphira è comparso sulla Grande Dorsale: suo zio è stato ucciso, Brom si è sacrificato per proteggerlo dai Ra'zac, il fratello che non sapeva di avere si è rivelato uno dei suoi peggiori nemici. Molte cose sono cambiate, altre no: Galbatorix opprime ancora Alagaësia e il giovane Cavaliere e la sua dragonessa rimangono l'ultima speranza di detronizzarlo. Ma Eragon è davvero all'altezza di questo compito? Murtagh e Castigo si sono dimostrati avversari pericolosi; il sangue di cui si è macchiato tormenta le sue notti insonni; l'arma che gli era stata donata non è più nelle sue mani. E non c'è tempo per tornare dagli elfi, non c'è tempo per riposare, non c'è tempo per trovare una nuova spada: Katrina è nelle mani di Galbatorix, e per salvarla bisogna entrare nell'Helgrind, dove ogni giorno si compiono orribili sacrifici umani...
Note e commenti:
Ebbene, Brisingr è stato il primo libro della saga in cui ho
pianto. Non aggiungo altri particolar ma ammetto di essere rimasta abbastanza
sconvolta durante quel passaggio, perché non avevo nemmeno considerato l’eventualità
che potesse accadere qualcosa del genere. C’è inoltre la prima vera e propria
separazione di Eragon e Saphira che mi ha spiazzata. Ancor più che nei
precedenti volumi, entreranno in gioco nuovi elementi come fiducia, tradimenti,
complotti, rancori e tentati omicidi che hanno fatto rimanere la tensione alle
stelle quasi per tutta la durata della storia. Inoltre Eragon attraversa un
momento di lunga riflessione e smarrimento, durante il quale muta anche il suo
rapporto con Arya. Credetemi quando vi dico che sto aspettando con impazienza
un bacio tra quei due, ma temo non accadrà mai! E, anche stavolta, Paolini non
manca certo di sconvolgermi con una scoperta veramente sconvolgente.
Personaggio preferito: Glaedr (sono presenti
anticipazioni)
Ecco qui parte del motivo delle mie lacrime: dopo la morte
di Oromis (mi è sembrato di ricevere uno schiaffo psicologico, tanto sono
rimasta allibita), Glaedr quasi impazzisce dal dolore e si rifugia nel suo
Eldunarì rifiutando contatti col mondo esterno.
Nei volumi precedenti avevamo imparato a conoscerlo come un
drago forte, possente seppure avesse una zampa mutilata, orgoglioso, di grande
esperienza, burbero e non propenso ai sentimentalismi, come ha dimostrato la
sua reazione ai vani tentativi di corteggiamento della povera Saphira. Ciò che
mi affascina di lui non è solo la sua natura di drago, ma anche la sua
imperiosità, la saggezza, la rabbia e il dolore, la fedeltà cieca verso Oromis.
Il dolore per aver perso il compagno di una vita à più che comprensibile, tanto
che, ogni volta che veniva nominato, anche io sentivo una fitta di tristezza.
Però lui è
un drago forte, e sono certa che riuscirà ad affrontare e vincere la
disperazione per il bene di tutta Alagaësia
Pagine:
838
Prezzo:
7,90 €
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