mercoledì 14 maggio 2014

I regni di Nashira II, Le spade dei ribelli



 
 
I regni di Nashira II, Le spade dei ribelli – Licia Troisi

Nel mondo di Nashira, la razza femtita per secoli è vissuta schiava dei Talariti, ma tutto ora sta cambiando. In ognuno dei quattro Regni è scoppiata la rivolta e l’esercito, guidato dal crudele conte Megassa, non riesce a domarla. A fomentare la sommossa è stata proprio sua figlia Talitha, che, ribellandosi al destino di sacerdotessa, ha dato fuoco al monastero della città di Messe ed è fuggita insieme al suo schiavo Saiph. Ora Talitha ha una missione: salvare Nashira dalla catastrofe che una profezia millenaria dà per imminente. Una catastrofe già accaduta in un lontano passato e a cui solo un essere mitico è sopravvissuto: Verba, l’uomo che non può morire, e che forse sa come fermare l’apocalis- se. Verba tuttavia sembra indifferente al destino di Nashira e scappa verso terre sconosciute, mentre Talitha e Saiph combattono a fianco dei ribelli in una guerra che si fa sempre più cruenta. Talitha si troverà di fronte a una difficile scelta: tornare a dare la caccia a Verba o diventare l’arma decisiva dei ribelli contro la tirannia, sfidando la sua razza e il suo passato.

Note e commenti:

Grandi cambiamenti durante questo volume! Innanzitutto, una trasformazione radicale di Talitha che mi ha lasciato parecchio perplessa per la rapidità con cui è avvenuta: è talmente accecata dall’odio che ormai uccidere per lei non è più un problema, vede i nemici come degli ostacoli da distruggere completamente e non come delle persone, che hanno una loro vita, degli amici, una famiglia. Vuole solo vendicarsi e combattere insieme ai ribelli per perorare la loro causa. Insomma, diciamo che perde un po’ le qualità che la rendevano “l’eroina buona”, arrivando addirittura ad abbandonare Sapih. Però, come spesso accade, il secondo libro ha una marcia in più rispetto al primo, perché i personaggi e i luoghi iniziano ad essere familiari, e magari c’è quell’elemento che nel volume precedente mancava, come per esempio l’azione. Inoltre il tema di fondo è più che attuale: la guerra. Può davvero risolvere tutti i problemi o è solo una scusa per motivi economici? La Troisi riesce sempre a descrivere le battaglie in modo sublime e spettacolare, tanto che sembra di essere sul campo a combattere. Ora non mi resta altro che leggere il gran finale!

Personaggio preferito: Saiph

Fin dall’inizio Saiph mi ha fatto molta tenerezza. In parte per la sua condizione di schiavo, in parte per tutto quello che deve sopportare a causa di Talitha, che finisce per ficcarlo sempre nei guai, benché lui non si lamenti mai e sia sempre pronto ad aiutarla. Fedeltà? O forse è meglio dire amore? Segnali certi non ce ne sono, anche se certamente prova un affetto molto profondo e un istinto di protezione verso la sua padrona (e amica). Quindi non oso immaginare il dolore e la delusione che deve aver provato quando ha dovuto proseguire il viaggio da solo. Ma soprattutto… sarà veramente lui il tanto atteso Messia dei Femtiti?

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