La ragazza drago I, L’eredità di Thuban – Licia Troisi
Sofia guarda Roma attraverso il cancello dell’istituto
dove è cresciuta e pensa che ormai non verrà più adottata da nessuno. Finchè un
eccentrico professore di antropologia non la prende con se e la porta in una
casa sul lago costruita intorno ad un albero antico. Molto antico.
Il professore sembra conoscere molte cose del
passato di Sofia. Un passato lontano, oscuro e magico che le ha impresso sulla
fronte un neo, il segno dell’eredità dell’ultimo dei draghi: Thuban, colui che
ha sconfitto e imprigionato Nidhoggr, la feroce viverna alata, nelle viscere
della terra.
Dopo tremila anni la viverna si sta risvegliando, e
tocca alla ragazza con il neo sulla fronte difendere la stirpe del drago.
Note e commenti:
Finalmente posso iniziare a parlarvi della mia
autrice italiana preferita! Infatti questa non è l’unica serie che ha scritto:
vi consiglio caldamente di leggere la saga delle Cronache e delle Guerre del
Mondo Emerso, sono dei veri capolavori! Ma torniamo a noi: l’ambientazione è
nei pressi di Roma, città che visitai anni fa in gita scolastica e che di
affascinò un sacco, e precisamente nel Lago di Albano, anche se spesso i
protagonisti saranno costretti a viaggiare. Io adoro i draghi e gli animali
fantastici/mitologici, quindi non ho potuto fare a meno di incuriosirmi
leggendo la trama. Rispetto ad altri libri della stessa autrice, l’intreccio è
molto più semplice e meno arzigogolato, ma comunque non mancano i colpi di
scena, soprattutto nei volumi successivi. Adoro il modo in cui la Troisi riesce
a descrivere personaggi e ambienti, credo che se solo fossi un po’ più brava
nel disegno riuscirei a disegnarli in ogni loro particolare!
Una piccola postilla: tutte le illustrazioni di
copertina dei libri di questa autrice sono stati realizzati da Paolo Barbieri,
un illustratore che trovo veramente bravissimo! Rende l’espressioni degli occhi
dei personaggi così… vive. Da un momento all’altro potrebbero saltare fuori
dalle copertine!
Personaggio preferito: Mattia (sono presenti anticipazioni)
No, non prendetemi per pazza. Lo so che Mattia è uno
“dei cattivi”, ma in fondo non lo fa del tutto di sua spontanea volontà. E’
solo stufo della sua vita, dei compagni che lo prendono in giro, della ragazza
che gli piace che lo ignora completamente (quando gli va bene). E’ normale che
provi rabbia verso il mondo intero, oltre che verso sé stesso. Forse mi ha
fatto compassione, o forse semplicemente a volte mi sento un po’ come lui,
estraniata dal mondo intero, fatto sta che non sono riuscita proprio ad odiarlo
quando ha avuto quel momento di debolezza e ha accettato “l’aiuto” di Nida.
SEGUITI:
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-I GEMELLI DI KUMA
-L'ULTIMA BATTAGLIA
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